Il gomito del cane è costituito da un’articolazione di tipo mobile, formata da una cavità articolare interposta a superfici lisce e rivestite di cartilagine. Questa cavità è riempita da un liquido lubrificante, la sinovia.

I capi ossei presenti nell’articolazione del gomito sono rappresentati dalla porzione distale dell’omero e dalla porzioni prossimali di radio e ulna.

I segmenti ossei hanno una capsula articolare comune, rinforzata anteriormente da un legamento membranoso.

Vi sono poi due legamenti collaterali, uno mediale (faccia interna) e uno laterale (faccia esterna), il legamento anulare del radio e il legamento obliquo.

Cosa comporta e che cosa è la displasia del gomito?

E’ una malformazione articolare che può essere causata da un incongruenza articolare (a causa di una crescita asincrona di radio ed ulna) e/o da una alterazione dell’incisura semilunare dell’ulna.

L’incongruenza articolare comporta un sovraccarico ed un’eccessiva sollecitazione:

  1. del processo coronoideo mediale dell’ulna e del condilo mediale dell’omero nella frammentazione del processo coronoideo dell’ulna, o FCP.
  2. del condilo mediale dell’omero quando la crescita del radio è inferiore a quella dell’ulna, con conseguente osteocondrite dissecante, o OCD.
  3. del processo anconeo dell’ulna quando la crescita del radio è superiore a quella dell’ulna con conseguente mancata unione del processo anconeo dell’ulna, o UAP.
  4. dell’incisura semilunare dell’ulna quando questa assume una forma ellittica

L’aspetto fondamentale della displasia del gomito è rappresentato dall’osteocondrosi, ovvero da una carenza dell’ossificazione encondrale a livello di cartilagine di coniugazione e articolare, tipica del periodo di rapido accrescimento. Si tratta di un processo degenerativo a carico della cartilagine e dell’osso.

Le regioni ossee interessate sono le fisi (zone di accrescimento) e le cartilagini articolari.

L’eziologia dell’osteocondrosi non è ancora stata del tutto chiarita, sebbene siano stati evidenziati alcuni fattori quasi sicuramente scatenanti.

I fattori che possono influire sulla displasia del gomito sono:

  • Fattori genetici : sono importanti soprattutto in relazione al rapido accrescimento osservato in cani con rapido e grande sviluppo scheletrico e muscolare (infatti è difficile riscontrare osteocondrosi in soggetti con peso inferiore ai 25 kg).

  • Fattori alimentari : l’iperalimentazione e la sovra-integrazione promuovono un rapido accrescimento con conseguente aumento del carico meccanico su superfici scheletriche ancora immature.
  • Fattori ormonali : causato da disfunzioni ormonali, o per causa di ormoni.

Si tratta di una patologia multifattoriale in cui diverse cause interagiscono portando un aumento del ritmo di crescita e dell’incremento ponderale.

Questo, a sua volta, determina dei traumi e delle alterazioni sui processi di ossificazione encondrale a livello di cartilagini di accrescimento e articolari, e quindi l’instaurarsi di processi osteocondrosici degenerativi.

Oltre al peso anche il grado di attività può rappresentare un fattore scatenante la patologia.

Per finire, a seconda della regione scheletrica in cui l’osteocondrosi si manifesta, il cane presenterà delle patologie differenti con differenti sintomatologie cliniche.

Le patologie che concorrono nella displasia del gomito:

  1. OCD – Osteocondrite dissecante
  2. UAP – Mancata fusione del processo anconeo
  3. FCP – Frammentazione del processo coronoideo mediale dell’ulna

Componente genetica

La componente genetica è importantissima come fattore predisponente, quindi è indispensabile un’attenta selezione dei riproduttori.

Fondamentale, però, anche la corretta alimentazione, specie per i soggetti di taglia grande e gigante in cui non si deve ricercare una crescita troppo veloce: l’eccessivo incremento del peso corporeo, determina una forza di carico che va a gravare su articolazioni e strutture muscolo-scheletriche ancora inadeguate ed immature; come diretta conseguenza avremo uno stato di sofferenza dell’intera articolazione e una predisposizione ai fenomeni degenerativi che sono alla base della displasia del gomito.

Classificazione F.C.I. – IEWG della displasia del gomito

La lastra ufficiale sia per il gomito che per l’anca viene eseguita ai 12 mesi compiuti del cane da un veterinario abilitato presso una delle due centrali riconosciute in Italia:

  1. CE.LE.MA.SCHE
  2. FSA

  3. Grado 0: non si riscontrano alterazioni
  4. Grado BL: (borderline, di transizione): alterazioni articolari minime
  5. Grado 1: presenza di osteofiti di ampiezza < 2 mm, e/o di sclerosi subtrocleare dell’ulna e/o di incongruenza articolare < 2 mm
  6. Grado 2: presenza di osteofiti di ampiezza da 2 a 5 mm e/o di grave sclerosi subtrocleare dell’ulna e/o di incongruenza articolare > 2 mm; alterazioni del profilo del processo coronoideo mediale senza evidenza di frammentazione od una fusione incompleta del processo anconeo ulnare comportano comunque il grado 2
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  7. Grado 3: presenza di osteofiti di ampiezza > 5 mm; l’evidenza di un processo coronoideo mediale frammentato o di una lesione del profilo del condilo omerale mediale da osteocondrite dissecante (OCD) o da erosione (KL), o di una mancata unione del processo anconeo (UAP) comportano comunque il grado 3. Anche i cani sottoposti ad interventi chirurgici per displasia del gomito devono essere classificati come Grado 3 indipendentemente dal grado delle alterazioni articolari presenti, se l’intervento eseguito è dimostrabile radiograficamente
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